...su questo blog.
Sono bravissima a iniziare progetti ambiziosi e a non portarli a termine.
Sono bravissima a iniziare progetti ambiziosi e a non portarli a termine.
Ho il tremendo vizio di credere di saper fare certe cose in modo speciale, salvo poi beccarmi delle bastonate dolorose quando mi trovo spiattellata in faccia la mia mediocrità.
L'attuale tentativo deriva dalla mia convinzione di possedere il dono della penna. Grazie a internet ognuno di noi può permettersi di diventare uno scrittore "pubblicista". Ecco, clicco su invia e le mie tre righe sono visibili a tutti. E per una come me che da sempre coltiva il sogno della pubblicazione, non importa in che campo, internet rappresenta un'enorme consolazione.
Credo che qualche post verrà letto da un paio di amici di facebook - lì sì che mi farò una pubblicità spietata. Però si sa mai che anche qualche altro lettore, in comuni momenti di noia quotidiana, si imbatta nei miei deliri...per tutti voi, o futuri lettori, mi presento.
Sono Mari C.G., milanese, classe 82. Da un anno o giù di lì ho dimora ad Amburgo, su al nord della Germania. Perché ci sono venuta? La risposta è "Erasmus" o meglio, le conseguenze di esso. Come molti, moltissimi, innumerevoli ormai, pure io ho trovato l'amore "vero" durante il mio anno di baldoria universitaria fuori porta. "Tanto non dura...i rapporti a distanza non funzionano mai...mentalità troppo diverse..." a dispetto di tutti i fondatissimi luoghi comuni mi sono trovata tre giorni dopo la mia laurea, in un torrido sabato di luglio, a inscatolare la mia vita milanese e a trasportarla a 1500 km di distanza. Oltre al realizzato desiderio d'amore mi portavo dietro un altro sogno importante: la carriera universitaria. Spinta dallo stereotipo che fuori d'Italia tutti hanno una possibilità ho finito di credere che sarei riuscita a farmi prendere in una qualsiasi università nell'arco di 300 km, col curriculum che mi ritrovo... Ecco la prima mazzata: in certi campi, cioè nell'ambito umanistico, in particolare in quello linguistico, per la precisione in quello italianistico, le cose sono esattamente come da noi, solo non così vergognosamente palesi e sbandierate.
Il mio primo incontro è stato con Arianna: "se pensi di fare carriera qui scordatelo, se non conosci il tale e la tal persona non sali neanche di un centimetro. La concorrenza è troppo spietata. Ah, comunque piacere, io sono Arianna, come hai detto che ti chiami?".
Dopo mesi di ricerche, di rifiuti, di sconforto e di solitudine ho deciso di cambiare strada e di andare sul sicuro. Ora ho un lavoro normale, una vita regolare, soldi da spendere, un bell'appartamento, un viaggio in sud America alle spalle, un abito da sposa ordinato dalla sarta proprio ieri, un'enorme disillusione e, nonostante tutto, un tarlo nell'orecchio che scricchiola e che mi porta a visitare con scadenza regolare gli annunci di borse di studio e concorsi pur sapendo bene come andrà a finire.
Questo blog serve innanzitutto a me stessa.
Qui voglio scaterarmi e commentare ciò che vedo, sento e immagino. Sulla Germania, sull'Italia, su tutte le cavolate che mi passano per la mente...
Non voglio scrivere nulla di intellettuale nè, tanto meno, di letterario. Non sono politicamente impegnata ma ho un'opinione. Non sono patita di nulla in particolare ma ho tanti interessi che tratto con superficialità e che abbandono quando diventano un peso. Ho tanti progetti ma sono troppo pigra per realizzarli. E, soprattutto, sono tremendamente egocentrica.
Sperando che questo progetto possa avere un seguito...
Grüße!
L'attuale tentativo deriva dalla mia convinzione di possedere il dono della penna. Grazie a internet ognuno di noi può permettersi di diventare uno scrittore "pubblicista". Ecco, clicco su invia e le mie tre righe sono visibili a tutti. E per una come me che da sempre coltiva il sogno della pubblicazione, non importa in che campo, internet rappresenta un'enorme consolazione.
Credo che qualche post verrà letto da un paio di amici di facebook - lì sì che mi farò una pubblicità spietata. Però si sa mai che anche qualche altro lettore, in comuni momenti di noia quotidiana, si imbatta nei miei deliri...per tutti voi, o futuri lettori, mi presento.
Sono Mari C.G., milanese, classe 82. Da un anno o giù di lì ho dimora ad Amburgo, su al nord della Germania. Perché ci sono venuta? La risposta è "Erasmus" o meglio, le conseguenze di esso. Come molti, moltissimi, innumerevoli ormai, pure io ho trovato l'amore "vero" durante il mio anno di baldoria universitaria fuori porta. "Tanto non dura...i rapporti a distanza non funzionano mai...mentalità troppo diverse..." a dispetto di tutti i fondatissimi luoghi comuni mi sono trovata tre giorni dopo la mia laurea, in un torrido sabato di luglio, a inscatolare la mia vita milanese e a trasportarla a 1500 km di distanza. Oltre al realizzato desiderio d'amore mi portavo dietro un altro sogno importante: la carriera universitaria. Spinta dallo stereotipo che fuori d'Italia tutti hanno una possibilità ho finito di credere che sarei riuscita a farmi prendere in una qualsiasi università nell'arco di 300 km, col curriculum che mi ritrovo... Ecco la prima mazzata: in certi campi, cioè nell'ambito umanistico, in particolare in quello linguistico, per la precisione in quello italianistico, le cose sono esattamente come da noi, solo non così vergognosamente palesi e sbandierate.
Il mio primo incontro è stato con Arianna: "se pensi di fare carriera qui scordatelo, se non conosci il tale e la tal persona non sali neanche di un centimetro. La concorrenza è troppo spietata. Ah, comunque piacere, io sono Arianna, come hai detto che ti chiami?".
Dopo mesi di ricerche, di rifiuti, di sconforto e di solitudine ho deciso di cambiare strada e di andare sul sicuro. Ora ho un lavoro normale, una vita regolare, soldi da spendere, un bell'appartamento, un viaggio in sud America alle spalle, un abito da sposa ordinato dalla sarta proprio ieri, un'enorme disillusione e, nonostante tutto, un tarlo nell'orecchio che scricchiola e che mi porta a visitare con scadenza regolare gli annunci di borse di studio e concorsi pur sapendo bene come andrà a finire.
Questo blog serve innanzitutto a me stessa.
Qui voglio scaterarmi e commentare ciò che vedo, sento e immagino. Sulla Germania, sull'Italia, su tutte le cavolate che mi passano per la mente...
Non voglio scrivere nulla di intellettuale nè, tanto meno, di letterario. Non sono politicamente impegnata ma ho un'opinione. Non sono patita di nulla in particolare ma ho tanti interessi che tratto con superficialità e che abbandono quando diventano un peso. Ho tanti progetti ma sono troppo pigra per realizzarli. E, soprattutto, sono tremendamente egocentrica.
Sperando che questo progetto possa avere un seguito...
Grüße!