Un giorno come tanti torni a casa dopo la tua solita giornata da studentessa, cerchi le chiavi (e pensi per l’ennesima volta che la tua borsa sia troppo grossa e che non è possibile impiegare ogni giorno ben 5 minuti per recuperare le chiavi!), citofoni (“ma non hai le chiavi?”- “ehm …”), arrivi in casa. “Ciao mamma!” – “Ciao guarda, ti è arrivata una busta”. Ma che bello ricevere posta vera, cioè non in formato elettronico o in formato “ecco il conto per l’ultimo acquisto carissimo su internet”! Apri la busta, resti un paio di secondi in bilico, sgrani gli occhi, ti siedi lentamente e leggi:
Michael e Yvonne sono lieti di comunicare a tutti i loro cari amici che il giorno 5 giugno si sposeranno!
Lo rileggi ed ecco i primi pensieri:
1) Che bello! C’era da aspettarselo!
2) Oh no! Cosa cavolo mi metto?!
3) La prossima devo essere io!
I mesi passano, scattano le operazioni segrete di organizzazione: chi pensa alla musica? Chi agli scherzi? Chi alla decorazione della camera da letto? Chi all’addio al celibato / nubilato? Tutti su di giri e divertiti perché per tutti è il primo matrimonio di amici e non di cugine e remoti parenti.
Poi arriva il giorno delle nozze. Gli sposi, che hanno chiesto una cerimonia ristretta per non riempire la sala del comune come San Siro, escono dal municipio. La tua amica in abito bianco accanto al tuo amico elegantissimo, entrambi con anello al dito, tutti e due alquanto frastornati. Vedendo la coppia storica “sposata”, di colpo … invecchi!
Sai che questo è solo l’inizio. Che loro hanno solo dato il via a una serie infinita di matrimoni e che il prossimo potrebbe davvero essere il tuo, visto che il tuo rapporto con Sven va alla stragrande e che tra un mese ti laurei (e lui già lavora). E poi sai che dopo il matrimonio arrivano i figli e che con i figli arrivano le responsabilità e che con le responsabilità arrivano le preoccupazioni. Capisci che per colpa dei tuoi amici stai dando l’addio alla spensieratezza adolescenziale che tutti cerchiamo di allungare al massimo e che il passo verso la fase adulta si sta drammaticamente accorciando. E le prime lacrime iniziano a colare lentamente. “Ma cosa fai, piangi?” – chiede Sven. “Ma certo, lo sai che le donne si commuovono ai matrimoni!”. I suoi occhi sono lucidi, il motivo è lo stesso.
Un anno dopo torni a casa, nel tuo appartamento, dopo una normale giornata di lavoro. “Ciao amore!” – “Ciao, hanno scritto Michael e Yvonne (posta elettronica), alle nove facciamo una videochiamata” - “Finalmente si fanno sentire!” pensi indifferente.
Ore 21 in punto. Suona il telefono di Skype. Scambio rituale di informazioni su lavoro, tempo, come si vive nella città nuova, come va… poi ti si illumina la lampadina delle premonizioni e fai tacere Sven.
“Dai, tirate fuori il rospo, ho capito tutto!”. Yvonne si alza e si solleva la maglietta. La webcam riprende un pallone rosa. E non contenta prende la foto dell’ecografia e la piazza davanti alla pancia. Ma non finisce qui. Non fai neanche in tempo a svenire perché i futuri genitori vi chiedono di diventare madrina e padrino. “Abbiamo pensato di chiederlo a voi perché siete persone responsabili e sappiamo che, se a noi succedesse qualcosa, non avreste difficoltà a prendervi cura della nostra bambina”.
Un anno dopo, due mesi esatti prima del tuo matrimonio, vai a trovare la piccolina e ti innamori perdutamente di lei, a tal punto che decidi che il momento di mettere al mondo un cuccioletto così tenero è arrivato anche per te. Vedi il tuo futuro marito impazzire di gioia davanti a questa creaturina così dolce e pensi che sia ora anche per lui.
“Allora Sven dopo il matrimonio ci mettiamo in moto ok? Tanto lavoriamo tutti e due, abbiamo una casa grande, siamo adulti, non abbiamo problemi – dai, accendi la play che ci facciamo una cantatina a singstar!”. Una piccola ombra ti oscura i pensieri. Cavoli, certo che con un bambino piccolo cantare a squarciagola fino a notte fonda non sarà più possibile… e neanche andare a mangiare fuori una volta alla settimana…e neanche prendere e andare a fare un week-end in tenda sul baltico…e neanche andare a fare vacanze avventurose in Perù…e neanche…
Subito carta e penna – una lista delle cose da fare assolutamente prima di avere un figlio.
1) Andare assolutamente al Fischmarkt di domenica mattina dopo aver trascorso tutta la nottata a ubriacarmi sulla Reeperbahn (“siamo troppo vecchi per queste cose! Sai benissimo che da quando lavoriamo non abbiamo più il fisico da studentelli! Poi siamo distrutti tutta la settimana! E poi tu manco bevi!” – ma perché deve sempre avere ragione!)
2) Andare assolutamente al Karaoke Thai Oase (si potrebbe collegare con il punto 1 visto che sta proprio dietro alla Reeperbahn)
3) Andare assolutamente a una serata di drag queen e perdere la voce cantando “I will survive” (e dove se non sulla Reeperbahn? Quindi già tre desideri facilmente risolvibili in una volta sola)
4) Andare assolutamente a Manhattan a bere un cosmopolitan con vestitino striminzito, borsa firmata che mi farò prestare da qualcuno, accessori orribili, stiletto da 12 e sentirmi per una sola volta trendy e kitsch come Carrie Bradshaw!
5) Fare assolutamente un ultimo concerto con la chitarra elettrica in un pub con una band e vivere una serata da maledetta del rock! (e, per l’ultima volta, incazzarmi perché nessuno si fila i musicisti, pochi soldi, impianto pessimo, la cantante stecca)
6) Andare assolutamente a sciare una settimana nelle Dolomiti e dire che qui sì che sanno come trattare i turisti, mica come in Valle d’Aosta!
7) Andare assolutamente da Jena a Weimar in bici, una volta arrivata a Weimar mangiare due Bratwurst e bere una Weizen, anche se sono solo le due del pomeriggio, e tornare indietro in bici.
Per tutto il resto ci sono ben tre genitori in pensione che saranno sicuramente contentissimi di tenersi i nipotini mentre noi ce ne andiamo a saltare da ponti, aerei in quota o ne approfittiamo per un week end a Londra!
3) Andare assolutamente a una serata di drag queen e perdere la voce cantando “I will survive” (e dove se non sulla Reeperbahn? Quindi già tre desideri facilmente risolvibili in una volta sola)
4) Andare assolutamente a Manhattan a bere un cosmopolitan con vestitino striminzito, borsa firmata che mi farò prestare da qualcuno, accessori orribili, stiletto da 12 e sentirmi per una sola volta trendy e kitsch come Carrie Bradshaw!
5) Fare assolutamente un ultimo concerto con la chitarra elettrica in un pub con una band e vivere una serata da maledetta del rock! (e, per l’ultima volta, incazzarmi perché nessuno si fila i musicisti, pochi soldi, impianto pessimo, la cantante stecca)
6) Andare assolutamente a sciare una settimana nelle Dolomiti e dire che qui sì che sanno come trattare i turisti, mica come in Valle d’Aosta!
7) Andare assolutamente da Jena a Weimar in bici, una volta arrivata a Weimar mangiare due Bratwurst e bere una Weizen, anche se sono solo le due del pomeriggio, e tornare indietro in bici.
Per tutto il resto ci sono ben tre genitori in pensione che saranno sicuramente contentissimi di tenersi i nipotini mentre noi ce ne andiamo a saltare da ponti, aerei in quota o ne approfittiamo per un week end a Londra!