Ci sono tantissime cose sulla gravidanza che non si sanno finché non è il proprio turno oppure che non vengono dette per pudore o per non spaventare il prossimo.
Una però devo svelarla per salvare le deboli di cuore e prevenire infarti serali a partire dalla venticinquesima settimana circa.
Si sa, a un certo punto il bambino comincia a muoversi nel ventre materno. Come si sente dire spesso, i primi movimenti sono appena percettibili, si sente una specie di sbollicìo che viene scambiato con movimenti gastrici già noti specie dopo pietanze a base di legumi o cavoli. Quando però le bollicine persistono per qualche secondo e si realizza che l’ultima pasta e fagioli risale a una settimana prima, si apre un mondo di sensazioni nuovissime e la gravidanza comincia a diventare reale.
I movimenti si fanno sempre più distinti e regolari, dopo un po’ stando sdraiate si può vedere un tremore percorrere la pancia. Poi arriva il singhiozzo. Lo sapevate? I bambini già in pancia hanno il singhiozzo! Lo si riconosce perché si sentono dei battiti ritmici localizzati in un punto…e non c’è niente che si possa fare per farlo smettere, il piccolino se lo deve tenere finché non gli passa.
Ma lo choc vero arriva dopo ca. 27 settimane – almeno nel mio caso.
Tutte le sere mi faccio oliare la pancia da Sven. Questo per evitare le smagliature. Che tanto vengono lo stesso quindi invito tutte a rassegnarsi. Tanto i tempi delle pance all’aria, delle magliette striminzite e del perizoma in spiaggia sono fortunatamente andati. E poi come disse una mia amica: “io ho comprato un olio costosissimo ma anche se ci avessi messo l’acqua santa non sarebbe servito a niente”.
Sven che l’olio è praticamente inutile non lo sa (o almeno non lo sapeva fino a questo momento…sorry baby) e io mi godo tutte le sere uno stupendo massaggio profumato, rilassante e tenero. Ma: il mio relax è inversamente proporzionale a quello del bimbo. Una volta che le dolcissime mani del mio consorte si staccano inizia lo show di Alien. La pancia comincia a deformarsi, la presenza interna si lamenta perché è stata svegliata o forse perché ne vuole ancora. Gobbe, montagnette, bozze, bolle…il sedere sporge da una parte, un ginocchio si stira dall’altra. E l’ombelico si alza e riscende, i lati si allargano e si restringono, tutto a destra eeh, tutto a sinistra ooh.
Sveeeeeeen, questo vuole bucare la pancia e uscire!!!!
La prima volta fa paura.
Ma non fa male, per niente.
Finché il mostrino non impara quanto è divertente prendere a calci le costole o puntare un calcagno sul rene sinistro.
Più si va avanti con la gestazione e più Alien diventa violento e agitato. Poverino, ha sempre meno spazio per muoversi e prova a girarsi con tutte le sue forze.
Dicono che i bambini non vedano all’esterno della pancia, ed il perché è anche facilmente comprensibile. Allora come cavolo fa il mio a sapere quando abbiamo la telecamera puntata per riprendere le acrobazie oppure quando c’è il pubblico che vuole vederlo muoversi? Quando deve esibirsi ufficialmente resta perfettamente immobile, anche schiacciando il “bottone”, cioè quando premo l’ombelico che ormai sporge come il pomello della porta.
Comunque, spaventi, deformazioni e colpi bassi a parte, c’è una cosa che rende il tutto impagabile: il futuro papà che osserva con gli occhi spalancati, ogni giorno sempre più incredulo, si avvicina alla pancia e inizia a cantare a bocca chiusa con suoni profondi per calmare il suo bambino.
Saranno gli ormoni ma io le lacrime di commozione non riesco a evitarle!