Qualche settimana fa (più di un mese ormai)
sono stata in Italia per lavoro. La prima volta che “scendo” sapendo di non
passare da casa nemmeno un secondo è una morsa al cuore, di certo qualcosa da
provare per assaporare una malinconia tutta nuova.
La sede italiana della ditta per cui lavoro
si trova da qualche parte nel biellese e organizza una cosa eccezionale per
venire incontro ai genitori che lavorano: un kids camp direttamente nel
giardino della splendida villa che ospita gli uffici. I dipendenti pagano un
tot (poco!) alla settimana e si portano i figli al lavoro consegnandoli
all’animatrice alla mattina e riprendendoseli la sera tornando a casa. Io non
voglio per forza parlare bene dell’azienda per cui lavoro, immagino che anche
molte altre aziende hanno qualcosa di simile, però ditemi voi se questo non è
un esempio di rispetto, attenzione, civiltà e soprattutto enorme intelligenza.
Piccola parentesi della serie “cavoli
quanto sono vecchia!”: quando sei gggiovane (con 3 g perché mi riferisco all’età
scolare e liceale) tre mesi di vacanza sono una figata cioè, sai che sbatti se
no?
Quando non si è più tanto gggiovani ma
comunque giovani e lavoratori, si guarda con una certa invidia a quei bambini
in vacanza per un quarto del loro tempo e che manco fanno i compiti quei
fannulloni, che oggi se li passano tutti via Facebook. Quando si è genitori
entrambi lavoratori la prospettiva si stravolge e di colpo tre mesi di vacanza
diventano un incubo. Qui in Germania per fortuna le vacanze durano solo sei
settimane, un periodo tutto sommato gestibile. Chiusa la parentesi.
Arrivando in ditta il secondo giorno di
trasferta ho osservato e notato una delle differenze più lampanti tra i bambini
italiani e quelli tedeschi. Il tendone campus per i figli dei miei colleghi è
stato montato non lontano da un piccolo cantiere. Se si fosse trattato di
piccoli crucchini, sarebbero stati tutti ore ed ore ad osservare adoranti le
due ruspe. Ai bambini italiani, invece, non ne importava un bel cavolo. Non ho
potuto che condividere le mie rilevazioni con il grande capo della sede
italiana, anche lui tedesco, il quale ha appoggiato le mie osservazioni
facendomi notare che in effetti la Germania è la patria della tecnologia e che
quindi un certo talento da ingegnere è per forza innato nei suoi connazionali.
Io mi sento di dargli ragione e aggiungo anche una certa indole da street
worker. Da mamma di un semiteutonico ho dovuto avvicinarmi piuttosto in fretta
al mondo dei cantieri e dei mezzi da lavoro. Nel nido di Davide ci sono stati i
lavori nel cortile per costruire un nuovo parco giochi e per settimane i
bambini sono stati praticamente tutto il giorno con il naso appiccicato alla
finestra a guardare in estasi le ruspe. Addirittura la prima parola di Joris è
stata, con enorme disappunto di tutti i parenti, Bagger (ruspa) e potrei quasi
giurare che Bagger rientri tra le prime 20 parole che proferisce un crucchino,
10 se è un maschietto. Ho quindi pensato di alleggerire gli sforzi di
comprensione dei genitori italiani di bimbi nati in Germania riportando le
parole da sapere per capire che cavolo sta dicendo o indicando il nostro Kind –
vi prego quindi di condividere quel che leggete per aiutare altri connazionali
in evidente difficoltà. Ci tengo inoltre a precisare che più della metà delle
parole era ignota anche a me soprattutto in italiano, forse secondo il motto
“ma quante volte userò in vita mia la parola muletto?”.
Bagger = ruspa
in generale. I tedeschi però hanno una parola per tutto e quindi, entrando
nello specifico, abbiamo Löffelbagger = escavatore a cucchiaia, quella
ruspa con il braccio snodato tanto per intenderci. C’è poi il Schaufelbagger
= la ruspa che sembra un trattore e che serve più che altro a spostare i
macigni. Non so però se si tratti di a benna o a noria (se qualcuno lo sa
scriva un commento, bitte!). Mentre scrivo Sven mi chiede indignato come sia
possibile che io non conosca la differenza tra le ruspe… voi come siete messi
quanto a mezzi edili?
Kran = gru. Autokran
è la gru mobile, quella montata su un camion.
Gabelstapler =
muletto o carrello elevatore.
Betonauto =
betoniera.
Müllauto =
camion della nettezza urbana in cui si svuotano i Mülltonnen.
Kehrmaschine = spazzatrice stradale – sapete che esistono video pubblicitari delle
spazzatrici stradali su youtube? Davide li adora!
Feuerwehrauto = autopompa. Una volta al parco giochi del parco ne è arrivata una a
spegnere un Mülltonne in fiamme perché qualche furbone ci aveva buttato dentro
la carbonella ancora ardente del grill. È stata accolta con enorme euforia e scrosci
di manine crucchine, manco fossero arrivati i supereroi in calzamaglia.
Krankenwagen = ambulanza.
Hubschrauber = elicottero.
Flugzeug = aeroplano.
Moped = motorino (il fratello piccolo
della Motorrad).
Zug = treno. Davide già in grado di distinguere se si tratta di un ICE
(intercity), S-Bahn o U-Bahn. Non è un genio, è semplicemente crucco!
LKW = camion. L’acronimo sciolto è Lastkraftwagen, da tener ben separato
da PKW = Personenkraftwagen o, per i comuni mortali tedeschi e non, das
Auto.
Fonte immagine: http://www.giochiegiochi.it/zen/costruzioni-c-258/lego-c-258_1/duplo-c-258_1_2/la-grande-ruspa-lego-duplo-p-4833.html