– Perché non hai preso la cittadinanza tedesca?
È vero: dopo
tanti anni dovrei prenderla 'sta benedetta cittadinanza!
Addirittura il sindaco di Amburgo mi aveva invitata a compiere il gran passo, cosa che aveva
svegliato in me enormi ambizioni, giacché la cittadinanza tedesca renderebbe possibile diventare cancelliera – il post con relativo programma elettorale è qui.
Non è una
ragione pisco-nostalgico-patriottica. In realtà non riesco a vincere la
pigrizia di dover affrontare l’iter burocratico e, soprattutto, di dover fare
un esame di tedesco (alla mia età).
Nel
frattempo, però, non manco di far valere i miei diritti di cittadina che, pur
senza votare, paga fior di tasse allo Stato tedesco. Così, se necessario,
scendo in piazza.
Come alla manifestazione #fridaysforfuture, che si è svolta il
15 Marzo in più di mille città in tutto il mondo. Ad Amburgo novemila persone,
e il solito gruppetto di italiane.
Andare alle
manifestazioni in tedesco è un casino. Si vorrebbe partecipare, farsi sentire,
cantare… il problema è che non si capisce assolutamente niente, così che si
passa il tempo a seguire il corteo cercando di ricostruire i vari slogan.
Il coro
ufficiale di questa manifestazione era semplice: un gruppo canta una frase, un
altro gruppo la ripete. Poi il primo gruppo canta la seconda frase, il secondo
gruppo ripete, e così via.
Per noi, invece, è andata così:
Kohlekonzerne…
– Große
Konzerne!
Baggern in
der Ferne…
– Eeeeh, tu
hai capito?
– No, 'spe
che chiedo: «Entschuldigung, was sagen die?!» – « … … … ». – Boh… ha detto baggernd
in die Ferne?
– Baggernd?
Sei sicura che mettano un gerundio in un coro da
manifestazione?
– Beh, sì,
è una metafora per indicare i Konzerne che si insinuano nel
profondo della società con la globalizzazione, il capitalismo… a proposito,
Konzerne in Italiano come si dice?
– Multinazionali?
– Eh no, puoi
essere un Konzern anche senza essere una multinazionale!
– Emilia, tu
come lo traduci Große Konzerne?
– Io ho capito Kohlekonzerne!
– Aaaaah,
il carbone! Baggern in die Ferne, scavano in profondità! Niente gerundio e niente
metafora allora… (come si traduca Kohlekonzern resta ancora un mistero).
– Comunque è
in DER Ferne, dativo!
Zestören
unsere Umwelt…
– Zestören
unsere Umwelt
Nur für einen
Batzen Geld…
– Qualcuno sa
cosa vuol dire Batzen?
– Ein oder
einen Batzen?
– Boh,
internet non prende
Worin wir
unsere Zukunft seh'n…
– Wenn wir
unsere Zukunft sehen
Erneuerbare
Energien…
– Erneuerbare
Energie
– Però la
sintassi non quadra! Se guardiamo al nostro futuro, energia rinnovabile…
Manca il verbo!
– Arnoie-ba-aena-gie... senti che pronuncia!
Poi il coro
procede con qualcosa del tipo “wir werden lauter”, però noi siamo troppo
concentrate a capire il senso di tutta la parte precedente e rimaniamo
indietro, ritrovandoci in un moncone di corteo poco attivo.
– Dai Mari,
attacchiamo noi come facevamo alle manifestazioni il 25 Aprile!
– Cantiamo
Bella Ciao che la sanno tutti?
– Ma no, non
è mica una manifestazione antifascista! Facciamo quella dell’orso polare.
– Ok! 1, 2,
3… Wir sind alle Polar… ehm… Polarbäre? Polarbären?
Procediamo
così, lungo la sponda est dell’Alster, osservando il cielo che diventa livido e
il vento che si alza facendo agitare striscioni e cartelloni.
Poi arriva “Kohle
Stop, Hop Hop Hop” e almeno un coro per questa manifestazione ce lo siamo
portati a casa. Al terzo tentativo.